In una calda giornata estiva della seconda metà dell’Ottocento, un avvocato di successo fece costruire una magnifica villa come rifugio per la sua famiglia. Con il cuore colmo di speranza e ambizione, stipulò un contratto di mezzadria con un contadino laborioso, assegnandogli due ambienti al pianterreno e l’incarico di fornire acqua durante i soggiorni estivi.
Le estati trascorrevano serene, con la famiglia dell’avvocato che si godeva la brezza marina e la tranquillità della campagna. Il contadino e la sua famiglia, nel frattempo, lavoravano instancabilmente per mantenere i terreni rigogliosi e la villa in perfette condizioni.
Quando l’avvocato morì, la proprietà passò alla sua amata figlia, ancora minorenne. Una tutrice saggia e premurosa si prese cura di lei e della tenuta fino a quando la giovane donna non raggiunse la maggiore età. Con il cuore colmo di amore, sposò un altro avvocato, unendo il suo destino a un uomo che condivideva i suoi valori e le sue passioni.
Gli anni scorrevano come le pagine di un libro, e la villa divenne un testimone silenzioso delle loro vite. Dopo la morte del secondo avvocato, il figlio della coppia ereditò la proprietà, portando con sé i ricordi di un’infanzia felice trascorsa tra i vigneti e gli uliveti.
Attraverso tutto questo tempo, la famiglia del contadino rimase una presenza costante, vivendo con dedizione nelle stanze al pianterreno fino agli anni ’80 del secolo scorso. I componenti del nucleo familiare erano i custodi silenziosi di un luogo che aveva visto nascere e crescere generazioni, di storie d’amore e di lavoro che si intrecciavano come i rami di un albero secolare.
Oggi, la villa si erge ancora maestosa, un monumento al passato e alle vite di coloro che l’hanno amata. Le sue mura racchiudono segreti e ricordi, mentre il sole continua a illuminare le finestre, proprio come in quel lontano giorno d’estate in cui tutto ebbe inizio, quando un avvocato sognatore decise di creare un rifugio per la sua famiglia e per le generazioni a venire.